EICMA 2022, edizione da prima pagina

L’Esposizione internazionale delle due ruote afferma ancora una volta la sua leadership globale: + 38% le presenze complessive sul 2021, numeri in crescita anche per operatori e media

MILANO, 14 NOV. – Le premesse del successo erano già nei numeri dell’apertura: 1.370 marchi presenti, il 59% proveniente dall’estero, in rappresentanza di 45 differenti nazioni. Come anche i sei padiglioni occupati nel quartiere fieristico di Fiera Milano a Rho (pari a un +35% sul 2021 di superficie espositiva) stracolmi di visitatori. Ma le conferme dell’EICMA EFFECT, lo slogan utilizzato per promuovere l’Edizione numero 79 dell’Esposizione internazionale delle due ruote, sono arrivate ieri sera, alla chiusura dei cancelli: è Milano l’incontrastata capitale mondiale del settore. Al termine dei cinque giorni di esposizione, EICMA ha totalizzato un significativo +38% di presenze complessive sull’anno precedente. In particolare, l’acquisto dei titoli d’ingresso è stato per l’82% online sul sito ufficiale della manifestazione, mentre il 18% del pubblico ha optato per la biglietteria fisica.

A impressionare i numeri legati all’ambito business: sono 38.747 gli operatori del settore (+35% sul 2021) che hanno visitato l’Esposizione, di cui il più del 51% proveniente dall’estero. In crescita anche i dati che riguardano la presenza dei media: oltre 6900 i professionisti accreditati (38% stranieri) tra giornalisti, influencer, tecnici e professionisti della comunicazione, che hanno approfittato quest’anno dell’esclusivo press day del martedì e raccontato anche durante tutta la settimana espositiva lo spettacolo offerto dentro e fuori i padiglioni.

“Sono questi numeri, l’abbraccio del grande pubblico, la presenza massiccia degli espositori che hanno sottolineato la propria solida soddisfazione e che ringraziamo per aver sempre creduto in EICMA, l’attrattività e la centralità internazionale, l’incremento positivo di ogni indicatore di performance – ha commentato il presidente di EICMA S.p.A. Pietro Meda – ad affermare il valore unico e l’imprescindibilità della nostra manifestazione. EICMA rimane indiscutibilmente al suo posto: sul gradino più alto nell’intero panorama internazionale. Qui staremo, a Milano e con continuità annuale, da qui e per questo continuiamo a lavorare sul 2023 per offrire ancora una volta, anche grazie ai nostri partner e insieme a tutta l’industria, esperienze di visita sempre più ingaggianti, contemporanee e coinvolgenti”.

“Anche grazie alla creazione di nuovi contenuti e servizi digitali – ha aggiunto l’AD di EICMA S.p.A. Paolo Magri – sono aumentate a dismisura le occasioni per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta e agevolare lo sviluppo di concrete opportunità di business, confermando EICMA come un luogo unico in grado di unire in modo proficuo le anime B2B e B2C. I dati che riguardano la presenza di operatori e media, come anche l’evidente ed entusiastico afflusso di giovani tra i padiglioni e nell’area esterna sono per la nostra industria due notizie straordinariamente positive, che rafforzano il nostro modello espositivo come uno strumento a servizio delle aziende, attuale e, soprattutto, aperto al futuro”.

L’appuntamento per EICMA 2023 è dall’7 al 12 novembre.

FMI ed ANCMA insieme per la cultura del motociclismo

Promozione della cultura del motociclismo e valorizzazione del ruolo dei motocicli sul piano sociale, industriale, sportivo e ambientale.

E’ questo l’impegno che hanno assunto oggi i presidenti di FMI ed ANCMA, dando una veste ufficiale ad una collaborazione che va avanti da anni. Il protocollo, che avrà una durata di tre anni, prevede di concordare interventi su temi di comune interesse quali la circolazione su strada, la salvaguardia della pratica del fuoristrada, sicurezza, assicurazioni, emissioni inquinanti ed altro.

“Il nostro obiettivo ha dichiarato il presidente FMI Giovanni Copioli è quello di tutelare la nostra utenza che è molto ampia e variegata, da quella sportiva a quella stradale in tutte le forme, per essere sempre di più un punto di riferimento per gli utilizzatori delle due ruote a motore. Questo protocollo non è che una conferma “scritta” del nostro rapporto che ci ha permesso, anche recentemente, di raggiungere ottimi risultati presso le istituzioni, come la targa sostitutiva per le competizioni fuoristrada e la possibilità di circolazione in autostrada per i veicoli elettrici. Oggi rinnoviamo l’impegno di portare avanti congiuntamente ancora tante istanze in favore dei motociclisti”.

“La varietà e la complessità delle sfide che il nostro settore deve affrontare ogni giorno – ha aggiunto Paolo Magri il presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) – spinge i nostri enti a fare sistema e a collaborare attivamente per promuovere iniziative utili alla diffusione della mobilità su due ruote e per prevenire e risolvere eventuali criticità. Il protocollo che sottoscriviamo oggi sancisce e rilancia una collaborazione che darà più forza al mondo delle due ruote”.

Le iniziative congiunte daranno una ulteriore linfa alle attività di FMI ed ANCMA impegnate, ognuna nel proprio settore, nella promozione del mezzo a due ruote a motore:

La Federazione Motociclistica Italiana è una delle 45 federazioni sportive nazionali del CONI e disciplina, regola e gestisce lo sport del motociclismo nel territorio nazionale e lo rappresenta in campo internazionale. Presente sul territorio nazionale con 1.800 moto club ed oltre 117.000 tesserati, tutela l’attività motociclistica – anche non sportiva – con collaborazioni istituzionali attraverso l’organizzazione di iniziative che riguardano la diffusione della cultura dell’educazione e sicurezza stradale, la tutela del patrimonio motociclistico nazionale e di quello storico, il rispetto delle regole, delle persone e dell’ambiente.

L’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori è l’associazione sindacale di categoria che riunisce le aziende italiane costruttrici di veicoli a due e tre ruote, di quadricicli e di parti ed accessori per gli stessi veicoli. Aderisce a Confindustria ed è composta da circa 170 aziende associate. Promuove la diffusione dei veicoli a 2 e 3 ruote, dei quadricicli, studia le soluzioni dei problemi di carattere economico, tecnico e normativo della categoria. L’industria italiana del motoveicolo vanta circa il 50% della produzione europea di motoveicoli e alimentando il principale mercato di motocicli in Europa; il settore delle due ruote a motore genera un PIL di circa 5 miliardi di euro e dà lavoro a quasi 90 mila persone.

Buon compleanno, Paola De Martini

EICMA 2022, domani l’inaugurazione a Fiera Milano Rho

Al via l’Edizione numero 79 dell’Edizione dell’Esposizione internazionale delle due ruote, in mostra 1370 brand provenienti da 45 Paesi. Martedì il talk show inaugura e taglio del nastro con le autorità

MILANO, 7 NOV. – Si terrà domani, martedì 8 novembre, l’inaugurazione della 79ª Edizione dell’Esposizione internazionale delle due ruote, in programma a Fiera Milano Rho fino a domenica 13. Il taglio del nastro sarà preceduto da un talk show inaugurale aperto alla stampa condotto dalla giornalista Federica Masolin, al quale parteciperanno Pietro Meda, presidente di EICMA S.p.A., Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), Daniela Santanchè, Ministro del Turismo, Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e Roberto Luongo, direttore generale di ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).

Buon compleanno Giovanni Battista Farina, dal 1961 Giovanni Battista Pininfarina 

(Cortanze2 novembre 1893 – Losanna3 aprile 1966), è stato un imprenditore e carrozziere italiano, fondatore della Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina.

Decimo degli undici figli di Giuseppe e Giacinta Vigna, il suo soprannome Pinìn (ovvero “Giuseppino” in piemontese) si riferiva alla sua somiglianza con il padre. La famiglia Farina è di origini astigiane e si era trasferita da Cortanze a Torino, sul finire del XIX secolo, a causa della grave crisi economica di quegli anni, con la speranza di trovare miglior fortuna all’ombra della Mole. Grazie alle esperienze acquisite nella terra d’origine, di antiche tradizioni vitivinicole, unitamente alla facilità di far giungere la merce a Torino tramite la nuova tranvia Asti-Cortanze, Giuseppe aveva intrapreso il commercio al dettaglio di vino, aprendo una bottiglieria.

Dopo aver frequentato le elementari, nel 1906 Pinìn iniziò a lavorare nella piccola carrozzeria che il fratello maggiore Giovanni aveva aperto in quell’anno, formandosi come abile carrozziere e presto divenendo alter ego del fratello, con ampia autonomia decisionale all’interno dell’azienda, fino ad assumere la direzione degli Stabilimenti Farina nel 1928.

Nel 1930, grazie all’ingente finanziamento concesso da una facoltosa zia della moglie, ebbe l’occasione di mettersi in proprio e fondò la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina, insieme ad altri soci minoritari, tra i quali Vincenzo Lancia e Gaspare Bona, che sarebbe divenuta in seguito la Carrozzeria Pininfarina. Fin dalla sua fondazione, la casa automobilistica Lancia era cliente degli Stabilimenti Farina e nei 20 anni di collaborazione era nato tra Vincenzo Lancia e Battista Farina uno speciale rapporto di amicizia e reciproca stima, soprattutto basato sulla grande passione per le innovazioni tecniche che animava entrambi.

Per un decennio Battista Farina lavorò quasi esclusivamente per la Lancia, realizzando prototipi, speciali e piccole serie, soprattutto su autotelai “Augusta“, “Astura” e “Aprilia“.

Dopo la lunga parentesi bellica, l’attività riprese e, a partire dagli inizi degli anni cinquanta, conobbe un successo sempre crescente, anche per merito del figlio Sergio e del genero Renzo Carli, marito della figlia Gianna, che Pinin aveva associati alla conduzione dell’azienda. Nello stesso periodo si svolse il rapido declino della Stabilimenti Farina che chiuse i battenti nel 1953, mentre le maestranze furono assorbite dalla Pininfarina

Nel 1959 ridimensionò ulteriormente il suo ruolo aziendale, decidendo di partire per un lungo viaggio di piacere e studio, nel quale si dedicò principalmente alla sua passione per l’arte che ora aveva finalmente l’occasione di compiutamente soddisfare. Si trattò di un viaggio intorno al mondo di 83.000 km che effettuò in compagnia dell’amico e consigliere Giovanni Canestrini, decano del giornalismo automobilistico italiano. Come scrisse Canestrini sul Corriere della Sera, quella fu l’occasione nella quale Pinin Farina si rese conto della sua enorme popolarità mondiale. Ad ogni tappa del viaggio, infatti, venivano prontamente organizzati ricevimenti per degnamente onorare il carrozziere in transito, partecipati dalle autorità e dai più importanti nomi del settore industriale del Paese ospitante.[3]

Al suo ritorno decise di ritagliarsi solamente il ruolo di supervisore, in qualità di presidente, lasciando la direzione aziendale completamente nelle mani del figlio e del genero che nominò amministratori delegati il 27 aprile 1961. Nello stesso anno Giovanni Battista Farina cambiò ufficialmente il suo cognome in “Pininfarina”, quando la sua richiesta fu autorizzata da un decreto del presidente della repubblica Giovanni Gronchi, su proposta del Ministro di grazia e giustizia Guido Gonella.

Negli ultimi anni di vita, Pinin divise il suo tempo tra brevi apparizioni di azienda e lunghe scorribande per visitare opere artistiche, alla guida della sua Lancia Florida II, una dream car realizzata nel 1957 per il Concorso di eleganza di Cortina d’Ampezzo, che Pinin volle poi tenere come auto personale. Spesso diceva: «Mi torna in mente quel costruttore di Detroit, Olds, che viveva e dormiva nella sua automobile. E io abito nella mia Florida».

L’ultima creazione supervisionata da Pinin e realizzata su disegno del suo collaboratore storico Franco Martinengo e di Aldo Brovarone, fu l’Alfa Romeo “Duetto”, esposta la prima volta al Salone di Ginevra nel marzo 1966. Morì poche settimane dopo in una clinica di Losanna, per un male incurabile.

Buon compleanno Stéphane Jean-Marc Sarrazin 

(Alès2 novembre 1975) è un pilota automobilistico francese. Da anni specializzato nelle corse del genere endurance, si è dedicato anche ai rally e ha disputato anche un Gran Premio di Formula 1.

Sarrazin ha iniziato la sua carriera col karting dove ha vinto due titoli di campione francese, per poi passare a guidare le monoposto. Nel 1997 disputa il campionato francese di Formula 3 e nonostante corra per un team dal budget ridotto chiude al 2º posto in classifica piloti. Questo risultato gli consente di approdare nel 1998 in Formula 3000 con la squadra Apomatox, junior team della Prost Grand Prix di F1, del quale diviene pilota collaudatore. Nel 1999, termina al 5º posto il campionato di Formula 3000, mentre nei due anni seguenti disputa solo alcune gare.

Nel 2001 viene ingaggiato come pilota ufficiale Chrysler, per guidare nella 24 Ore di Le Mans una delle sue vetture LMP progettate dalla Dallara, ma in gara è costretto al ritiro. L’anno seguente con la stessa vettura ma motorizzata Judd schierata dalla scuderia Oreca, conclude al 6º posto la classica maratona automobilistica francese. Nel 2003 corre per il team Pescarolo Sport alcune gare del Campionato FIA Sportcar ottenendo una vittoria e 2 secondi posti; corre anche a Le Mans chiudendo allo 8º posto assoluto.

Sarrazin fa il suo debutto nei rally nel 2001: nella sua prima corsa, il Rallye du Var, arriva 1º nella categoria Gruppo N al volante di una Mitsubishi Lancer.

Nel 2004, passa ai rally a tempo pieno, disputa il campionato nazionale francese di rally alla guida di una Subaru Impreza vincendolo al primo tentativo e nel 2005 partecipa al campionato mondiale per la squadra ufficiale Subaru, ottenendo come miglior risultato un 4º posto alla Rally di Catalogna. Nello stesso anno corre anche per l’Aston Martin, guidando la DBR9 di classe GT1 alla 24 Ore di Le Mans, nella quale termina al 9º posto assoluto.

Nel 2006 diventa pilota ufficiale Aston Martin e disputa il campionato American Le Mans Series in classe GT1, nel quale vince 3 gare e ottiene 6 piazzamenti a podio, che gli valgono il 2º posto il classifica piloti.

Nel 2007 viene ingaggiato dal team Peugeot Sport come pilota del nuovo sport prototipo Peugeot 908 HDi FAP, alla guida di questa vettura vince il campionato Le Mans Series 2007 ottenendo 3 vittorie e 2 podi; alla 24 Ore di Le Mans 2007 stabilisce la pole position, ma in gara arriva 2º in coppia con Sébastien Bourdais e Pedro Lamy.

Nel 2008 termina 4º in classifica piloti LMS ottenendo 2 vittorie, arriva 2º alla Petit Le Mans con la Peugeot 908; disputa anche la 24 Ore di Spa al volante di una Maserati MC12 vincendo la gara.

Nel 2009 partecipa al Rally di Monte Carlo chiudendo al 3º posto alla guida di una Peugeot 207 S2000, arriva 2º alla 12 Ore di Sebring, alla 24 Ore di Le Mans 2009 conquista nuovamente la pole position (la 3ª consecutiva in tre anni) e in gara termina al 2º posto; vince infine la Petit Le Mans di Road Atlanta insieme a Franck Montagny.

Nel 2010 vince il Campionato LMS pilotando la Peugeot 908 del team Oreca e rivince la Petit Le Mans assieme a Montagny e Lamy con la squadra ufficiale Peugeot.

Nel 2011 ottiene un terzo assoluto a Le Mans con i suoi compagni di equipaggio, Franck Montagny e Nicolas Minassian, a bordo della Peugeot 908.

Nel 2012, dopo il ritiro della Peugeot dalle competizioni, esordisce nel nuovo Mondiale Endurance nella classe LMP2. A Le Mans gareggia di nuovo nella LMP1, con la Toyota TS030, esordiente in quella gara, insieme a Anthony Davidson e Sébastien Buemi. All’ottantaduesimo giro sono però costretti al ritiro.

Nel 2013 la Toyota lo riconferma e partecipa a tutte le otto gare di campionato, con gli stessi compagni del 2012. A Le Mans sono secondi assoluti, mentre ottengono l’unica vittoria stagionale nell’ultima gara di campionato in Bahrein. A fine campionato sono terzi con 106,25 punti.

Nel 2014 corre ancora nel WEC con la Toyota, ma cambia equipaggio, e i suoi compagni sono ora Alexander Wurz e Kazuki Nakajima. Nella prima gara a Silverstone sono secondi, dietro i loro compagni di squadra Buemi, Davidson e Lapierre, dando alla Toyota una fantastica doppietta, mentre a Spa sono terzi. A Le Mans partono in pole e dominano buona parte della gara. Durante la notte sono però costretti al ritiro per un guasto elettrico. Dopo un deludente sesto posto ad Austin, tornano sul podio alla 6 Ore del Fuji, alla spalle di Buemi e Davidson, replicando così la doppietta di Silverstone.

Ferrari 499P, l’hypercar per tornare nella top class del WEC

La nuova Ferrari 499P riannoda i fili della storia a 50 anni dall’ultima gara nella classe regina del mondiale endurance con la 312 PB. Nel nome e nella livrea un omaggio alla tradizione Ferrari nel mondo endurance. Quattro ruote motrici, propulsore 6 cilindri biturbo e il motore elettrico sviluppano una potenza alle ruote di 500 kW. Elkann: “Abbiamo seguito un percorso di innovazione e sviluppo fedele alla nostra tradizione che vede la pista come terreno ideale per sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia”. Debutto alla 1000 Miles of Sebring, prima gara del Mondiale Endurance FIA WEC 2023

50 anni dopo: il ritorno nella top class del Mondiale Endurance. 499P è il nome della nuova Le Mans Hypercar con cui Ferrari affronterà il mondiale endurance FIA WEC nella classe regina a partire dal 2023, ed è un nome che evoca la storia della Casa del Cavallino Rampante. In passato, i prototipi di Maranello avevano nella sigla che li identificava la lettera P, frequentemente anticipata dal numero della cilindrata unitaria del motore. La 499P non fa eccezione. È una vettura frutto di una visione che affonda orgogliosamente le sue radici nel passato, perché è lì che nacque quella leggenda che ancora oggi si perpetua e che ha permesso di ottenere 22 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans, ma rimane fortemente proiettata al domani, sia per i contenuti tecnici che per quelli di design che caratterizzano questo prototipo. Nel disegno della livrea con cui la 499P debutterà nella prossima 1000 Miglia di Sebring, è stato ripreso il celebre schema cromatico già introdotto nelle 312 P degli anni Settanta, che sottolinea anche visivamente il collegamento con una storia interrotta 50 anni fa, ma sempre presente nell’essenza del marchio. Per questo motivo, il numero 50 sarà uno dei due con cui saranno iscritte le vetture di Maranello nel mondiale, mentre l’altro sarà il 51, tra i più vincenti di sempre. Gli equipaggi ufficiali che porteranno in gara la 499P saranno invece oggetto di future comunicazioni.

Le Mans Hypercar: nel nostro DNA, per vincere. La definizione del nuovo regolamento tecnico relativo alla classe Hypercar emanato da FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) e ACO (Automobile Club de l’Ouest) ha portato alla scelta di Ferrari di produrre una Le Mans Hypercar (LMH) per imboccare un percorso di innovazioni e di sviluppo, fedeli alla tradizione che vede la pista come terreno ideale per la sperimentazione di soluzioni tecnologiche d’avanguardia da adottare sulle vetture stradali prodotte a Maranello. La 499P è un manifesto dell’impegno di Ferrari nel mondo delle gare di durata, della voglia di affrontare sfide sempre più difficili, della determinazione di vincere, anche se con la necessaria umiltà di chi è ben consapevole di confrontarsi con avversari di primo livello che nutrono ambizioni analoghe.

Il prototipo rispetta i dettami tecnici previsti dal regolamento della classe Le Mans Hypercar, che prevede l’utilizzo nel FIA World Endurance Championship di vetture con propulsori ibridi, dotate della trazione integrale e con un peso minimo non inferiore a 1.030 chilogrammi. Nella definizione della 499P sono state coinvolte tutte le realtà aziendali, attingendo all’universo di eccellenze tecniche, professionali e umane che caratterizzano la Casa di Maranello, affidandone la direzione ad Attività Sportive GT, diretto da Antonello Coletta, e la direzione tecnica a Ferdinando Cannizzo, responsabile dell’ente di sviluppo di vetture da competizione GT e Sport.

Nuova potenza ibrida. Il powertrain ibrido della 499P combina un motore termico, dislocato in posizione centrale- posteriore, a un motore elettrico, sull’asse anteriore. L’unità ICE – Internal Combustion Engine – ha una potenza massima a terra, limitata dal regolamento, di 500 kW (680 cavalli) ed è derivata dalla famiglia dei V6 biturbo stradali. Il motore termico, che condivide l’architettura del propulsore montato sulla 296 GT3, rispetto a quest’ultimo è stato sottoposto a una profonda rivisitazione da parte dei tecnici di Maranello, finalizzata sia allo sviluppo di soluzioni ad hoc per il prototipo, sia all’alleggerimento complessivo; tra le caratteristiche specifiche del sei cilindri a “V” della 499P, inoltre, il fatto che l’unità motrice sia di tipo portante e quindi svolga una preziosa funzione strutturale, rispetto alle versioni che equipaggiano le granturismo da competizione, dove il motore è montato sul telaio della vettura. La seconda “anima” del motopropulsore ibrido è rappresentata dall’ERS – Energy Recovery System – con una potenza massima di 200 kW (272 Cv), un motore elettrico dotato di differenziale la cui batteria si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata, e non richiede di fonti d’alimentazione esterne. Il pacco batterie, con tensione nominale di 900 Volt, beneficia dell’esperienza maturata in Formula 1 sebbene sia stato sviluppato specificatamente per questo progetto. Il motopropulsore è accoppiato a un cambio sequenziale a sette rapporti.

Disegnata dal vento. La nuova Ferrari 499P, le cui linee sono state finalizzate con il coinvolgimento del Centro Stile Ferrari, sotto la direzione di Flavio Manzoni, esalta tecnica ed aerodinamica della vettura, attraverso forme semplici e sinuose, espressione esplicita del DNA Ferrari. L’equilibrio tra tratti tesi e superfici fluide, espresso con un linguaggio futuristico, puro ed iconico, definisce un’architettura chiara ed essenziale. La carrozzeria del prototipo è plasmata a partire da una superficie piana, dalla quale si sviluppano armoniosamente le “pance” laterali ed i passaruota. Le cavità delle “pance” sono attraversate da flussi aerodinamici che investono il cockpit e raffreddano i radiatori sottopelle. Sulla Ferrari 499P, i passaruota, segno distintivo della tradizione Ferrari, sono caratterizzati in questo caso da ampie aperture sulla superficie, con lo scopo di ridurre la pressione all’interno dei locari. Assieme ai gruppi ottici, conferiscono carattere ed espressività al frontale, senza nascondere i richiami ai nuovi canoni stilistici introdotti con la Ferrari Daytona SP3.

Il posteriore è la massima espressione del connubio tra tecnica, aerodinamica e design. Una sottile pelle di carbonio riveste le varie funzioni, lasciando ruote e sospensioni completamente a vista. La “coda” è caratterizzata da una doppia ala orizzontale; ala e bandelle superiori sono accuratamente studiate per garantire il carico aerodinamico necessario a raggiungere la massima performance.

L’ala inferiore ospita inoltre una ‘light bar’ che caratterizza il design del posteriore con un gesto deciso e minimalista. In posizione dominante, sul tetto della vettura, è disposta infine una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio.

Tecnologie innovative. Realizzata a partire da un telaio monoscocca in fibra di carbonio, sotto il “vestito” la Ferrari 499P si caratterizza per soluzioni che rappresentano l’avanguardia nel campo delle tecnologie applicate al motorsport. La geometria delle sospensioni, a triangoli sovrapposti di tipo “push-rod”, permette di raggiungere doti di rigidezza che si traducono in prestazioni di rilievo, che si evidenziano tanto alle velocità assolute più sostenute quanto nella percorrenza delle curve. Il comparto elettronico mutua e sposta ulteriormente in avanti l’esperienza maturata nelle competizioni con le vetture GT.

Non meno sofisticato è l’impianto frenante, che integra un sistema di brake-by-wire necessario per consentire il recupero della energia cinetica in frenata da parte dell’assale elettrico anteriore e sviluppato per coniugare precisione e velocità di risposta con affidabilità e durata, aspetti complementari la cui sintesi è una delle chiavi di successo delle gare endurance. L’assale elettrico anteriore sfrutta l’energia recuperata in frenata e immagazzinata nella batteria alto voltaggio per trasmettere coppia motrice anche sulle ruote anteriori sopra una determinata velocità, contribuendo a innalzare le prestazioni della vettura sui tracciati che saranno sede del calendario 2023.

Partnership con AF Corse. La Ferrari 499P sarà gestita in pista dai tecnici e dagli ingegneri di Maranello con la collaborazione di AF Corse. La partnership prosegue un percorso vincente iniziato nel FIA GT 2006 con la F430 GT2 che portò il titolo team, piloti e costruttori già nella stagione di esordio. Dal sodalizio tra Ferrari e AF Corse sono nati gran parte dei successi GT degli anni recenti e tutti quelli ottenuti nel World Endurance Championship (WEC) a partire dalla sua fondazione, il 2012.

Le dichiarazioni. John Elkann, Ferrari Executive Chairman: “La 499P ci permette di tornare a competere per la vittoria assoluta nel mondiale endurance. Quando abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto, abbiamo seguito un percorso di innovazione e sviluppo fedele alla nostra tradizione che vede la pista come terreno ideale per sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia, prima di trasferirle nelle nostre vetture stradali. Abbiamo affrontato questa sfida con umiltà, ma consapevoli di una storia che ci ha permesso di conquistare più di 20 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans”.

Antonello Coletta, Head of Ferrari Attività Sportive GT: “La 499P è un sogno che si trasforma in realtà. Oggi è un momento importante per tutte le persone che negli ultimi due anni hanno lavorato duramente a questo progetto. Abbiamo voluto omaggiare la nostra storia, con tanti piccoli e grandi richiami ad un passato fatto di successi e titoli. Nel farlo però, abbiamo guardato avanti, creando un manifesto del nostro impegno nel mondiale endurance. La 499P è un prototipo che è marcatamente Ferrari, nel significato più completo del termine, ed è con emozione che la condividiamo finalmente con i nostri clienti e gli appassionati del nostro marchio”.

Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari GT Track Car Development: “Per me e tutto il gruppo di lavoro, questo momento è davvero emozionante, sappiamo di avere una grande responsabilità. Ci siamo cimentati con la concezione e la progettazione di una vettura completamente nuova e particolarmente complessa in ogni sua parte. Una sfida inedita che ha stimolato tutti a mettere in gioco le risorse migliori e ha portato ad una collaborazione a 360° che ha coinvolto tutte le aree aziendali e i partner tecnici. Partire da un foglio bianco ha garantito motivazioni uniche e continue per trovare soluzioni efficaci e garantire alla 499P prestazioni e affidabilità. Dal primo shake down alla prima gara abbiamo pianificato un programma di sviluppo, sia in pista che sui nostri banchi di prova, molto intenso che sta fornendo riscontri interessanti e promettenti. Il lavoro di sintesi che ci attende nelle prossime settimane e che ci vedrà impegnati in ulteriori test in pista, è quello più importante per la messa a punto e l’integrazione finale di tutti i sistemi. Abbiamo ancora molti chilometri da percorrere ma la squadra è consapevole dell’importanza del progetto e continuerà a non far mancare impegno, passione, maturità e grande professionalità.”

Nuova Alpine A110 R: l’espressione radicale della performance, R come “radicale” 

È una versione molto attesa quella che completa la gamma A110. Una versione estrema, più leggera, più affilata, ancor più ispirata al mondo delle gare automobilistiche, in una parola più “radicale”. Massima espressione di leggerezza e prestazioni, la nuova Alpine A110 R è stata progettata per offrire sensazioni uniche in pista, pur essendo omologata per la strada. 

L’A110 R si distingue, innanzitutto, per l’intensivo lavoro di riduzione del peso, che ha permesso di portarla fino a 1.082 kg, ossia 34 kg in meno rispetto all’A110 S. Anche l’aerodinamica è stata rielaborata per migliorare il carico aerodinamico e ridurre la resistenza. Per la prima volta nella gamma A110, alcuni componenti come il cofano, il lunotto posteriore e il diffusore, sono stati rivisitati, diventando specifici per questa versione.

Anche il telaio, che è stato oggetto di una messa a punto esclusiva, il motore 1,8 litri da 300 cv e l’atmosfera racing, che si respira nell’abitacolo, concorrono a questa radicalità destinata a rendere l’esperienza di guida più intensa che mai. 
Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi, la nuova Alpine A110 R si afferma come massima espressione della sportività. Grazie all’impegno della Marca nelle competizioni, può contare a livello di progettazione sulle competenze di massimo livello del motorsport e dimostrarsi più che mai pronta a sfidare tutti i tempi cronometrati su pista. Prodotta in Francia, presso la Manufacture Alpine Dieppe Jean Rédélé, apre un nuovo capitolo del know-how della Marca in termini di sportività. 
La Nuova Alpine A110 R sarà disponibile agli ordini a partire da novembre 2022.

ALPINE A110 R FERNANDO ALONSO, UN’EDIZIONE ESCLUSIVA E LIMITATISSIMA

32 UNITÀ E UN’INNOVAZIONE BREVETTATA  

La Nuova Alpine A110 R è proposta in serie limitata Fernando Alonso, per un tocco di esclusività in più e sensazioni uniche in pista. Questa versione ha potuto contare sull’esperienza e sulla messa a punto del due volte Campione del Mondo di Formula 1.

Estetica firmata Alonso

Quest’edizione è disponibile esclusivamente nel colore Blue Racing Mat dell’A522 di Formula 1. La combinazione dei colori esterni è stata rivisitata in collaborazione con Fernando Alonso, per incrementare ulteriormente la sportività. I cofani anteriore e posteriore in fibra di carbonio sono parzialmente verniciati, rispettivamente nelle tinte Blue Racing Mat e Deep Black della scocca, mentre sull’A110 R mantengono il look 100% carbonio. Al posteriore, l’auto è più scura, con una grafica evidente: il posteriore è nero, mentre i montanti dell’alettone sono nero anodizzato. Invece, le pinze dei freni sono arancioni, in omaggio ai colori di Fernando Alonso. Infine, i dettagli, come i bordi grigi dei cerchi, la bandiera blu-arancione-gialla sui finestrini posteriori, che riprende i colori storici del pilota, e la firma sottosmalto di Fernando Alonso ricordano questa collaborazione unica ed offrono una maggiore esclusività ai collezionisti.

Alpine A110 si aggiudica il premio “Auto Iconica” al Grand Prix Auto Moto 2022

Un altro premio per l’Alpine A110, icona da oltre 60 anni. La rivista Auto Moto ha assegnato il Premio “Auto Iconica” all’Alpine A110 durante la serata di gala del Grand Prix Auto Moto che si è svolta il 20 ottobre a Parigi

24 Ottobre 2022. Il premio è stato consegnato a Robert Bonetto, Direttore Ingegneria Alpine.

In occasione del suo quarantesimo anniversario, la redazione di Auto Moto ha riunito quaranta personalità emblematiche per eleggere le Marche automobilistiche che hanno segnato gli ultimi quattro decenni.

L’occasione giusta per guardare nello specchietto retrovisore e far piombare i lettori nella storia della rivista attraverso una serie di leggendari modelli.

Un premio prestigioso che prevede 3 categorie: auto sportive, familiari e iconiche.

UN’ICONA ANCORA UNA VOLTA PREMIATA

Si aggiunge un’altra vittoria al ricco track record dei Trofei conseguiti: l’Alpine A110 vince il Premio del Grand Jury “Speciale 40 anni” assegnato in occasione del Grand Prix Auto Moto 2022. La giuria della rivista francese ha decretato l’Alpine A110 vincitrice della categoria “Auto Iconiche”.

Il titolo di “Auto Iconica” assegnato da Auto Moto si aggiunge al già cospicuo elenco di riconoscimenti ottenuti dall’Alpine A110. Di recente, il modello è stato premiato ben quattro volte in occasione degli Automobile Awards 2022 ed è anche stato nominato “Miglior Auto 2021” da Auto, Motor und Sport, “Auto sportiva dell’anno” per il secondo anno consecutivo ai WHAT CAR? Awards 2020 in Inghilterra e “Performance Car of the Year” da BBC TopGear Magazine.

Un trofeo che ancora una volta esalta la leggendaria agilità e l’intramontabile design dell’Alpine A110 che, quest’anno, festeggia i 60 anni.

EICMA 2022: prova di forza dell’evento fieristico, oltre 1300 marchi in mostra ed espositori da 43 paesi

Si alza il sipario sull’Edizione numero 79 dell’Esposizione internazionale delle due ruote: dall’8 al 13 novembre, a Fiera Milano Rho, il presente e il futuro del settore e tanto spettacolo per le centinaia di migliaia di visitatori attesi
MILANO, 18 OTT. – È Milano la capitale mondiale delle due ruote. Sono infatti più di 1300 i marchi della filiera di riferimento che saliranno quest’anno sul palcoscenico meneghino di EICMA. L’Edizione numero 79 dell’Esposizione internazionale delle due ruote, in programma dall’8 al 13 novembre prossimi a Fiera Milano Rho, è stata presentata stamani al Belvedere del Grattacielo Pirelli di Milano alla presenza di Pietro Meda, presidente di EICMA S.p.A., del presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) Paolo Magri, dell’assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Terzi, dell’assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello, del presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali e di Maurizio Forte, direttore dell’ufficio di coordinamento promozione del made in Italy di ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).   L’evento espositivo più rilevante e longevo al mondo per l’industria della mobilità motociclista e ciclista rilancia la sua centralità unico, confermando il suo primato e un’attrattività internazionale con numeri pre-Covid. Il 58% degli espositori che occuperanno quest’anno i sei padiglioni del quartiere espositivo, uno in più rispetto al 2021, proviene infatti dall’estero, in rappresentanza di 43 differenti Paesi. Numerosi e importanti i ritorni tra le aziende, ma significative sono anche le nuove presenze: oltre il 20% degli espositori ha scelto di mettere in mostra per la prima volta il frutto di propri investimenti in EICMA.   Le prime giornate dell’Esposizione saranno riservate a stampa e operatori: martedì 8 novembre l’esclusivo press day, mentre il mercoledì 9 vedrà la compresenza di decine di migliaia di visitatori tra giornalisti, operatori della comunicazione e professionisti del settore. Una due giorni ricca di conferenze stampa, presentazioni prodotto, convegni e visite delle istituzioni, eventi negli stand, networking e incontri di lavoro, che confermano la natura b2b e il valore istituzionale di EICMA.   Da giovedì 10 a domenica 13 novembre, l’apertura al grande pubblico degli appassionati con gli ingredienti di successo della kermesse: novità, anteprime, la presenza di piloti e personaggi dello spettacolo. La ricetta giusta per suscitare quell’EICMA EFFECT del claim scelto per promuovere l’Edizione di quest’anno provocato dall’esperienza di visita dentro e fuori i padiglioni. E proprio l’area esterna MotoLive sarà ancora una delle attrazioni gratuite più adrenaliniche di EICMA con spettacoli acrobatici, intrattenimento, live show e gare motociclistiche nell’arena offroad. Gli spazi esterni accoglieranno anche aree di prova motocicli, test ride eBike ed altre iniziative promosse dagli espositori.   Infine, grazie alla collaborazione strategica e al supporto dell’ICE l’Agenzia per la promozione all’estero e all’internazionalizzazione delle imprese italiane, EICMA allestirà all’interno dei padiglioni un’area speciale dedicata alle start up italiane più innovative del settore, che potranno godere della visibilità offerta dell’Esposizione e proiettarsi sui mercati internazionali.     DICHIARAZIONI   PIETRO MEDA, PRESIDENTE DI EICMA S.P.A.   “EICMA si riconferma un appuntamento internazionale unico e imprescindibile per l’industria della mobilità su due ruote, il luogo dove non si può mancare. Sono il gradimento del pubblico e la partecipazione stessa delle aziende così significativa e importante, come anche il sostegno convinto dei nostri partner, a consegnare a questa Edizione un significato di compattezza, che rappresenta anche una prova di forza di tutto il settore. Questo è l’effetto EICMA: un evento espositivo teso al futuro in grado di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico, di generare attrattività, visibilità e concrete opportunità di business, di contaminare la città e creare indotti significativi per il territorio lombardo”.   PAOLO MAGRI, PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ANCMA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE CICLO MOTOCICLO ACCESSORI) E AD DI EICMA S.P.A.   “Questa Edizione arriva in un momento molto particolare per il comparto, all’interno del quale convivono nuove sfide globali, opportunità e incertezze. Tuttavia, il desiderio di due ruote in Italia si dimostra ancora molto forte, anche se condizionato dalla congiuntura e dai residuali problemi di approvvigionamento. EICMA, che conferma oggi il suo primato mondiale, ci permette di fare leva sul suo valore istituzionale intrinseco per rilanciare la domanda, accendere un riflettore sulla rilevanza dell’industria italiana, portare avanti l’attività di advocacy e di rappresentanza di ANCMA e tracciare una direzione comune per affrontare attivamente i cambiamenti”.

EICMA lancia la sua collezione inaugurale di NFT

Presentata oggi sui profili social ufficiali la prima delle undici rarità digitali dell’EICMA’S ROAD COLLETION, che segnano l’ingresso dell’Esposizione internazionale delle due ruote nel Web 3.0
MILANO, 29 OTT. – A poco più di una settimana dall’apertura della sua 79ª Edizione, EICMA lancia sulle pagine social della manifestazione la prima delle undici rarità digitali che compongono la collezione inaugurale dei non-fungible token (NFT) EICMA’S ROAD. L’Esposizione internazionale delle due ruote fa così il suo ingresso ufficiale nel Web 3.0 e lo fa proponendo un viaggio attraverso la sua storia centenaria. NFT numero uno rappresenta infatti l’evoluzione animata del logo della kermesse milanese, mentre gli altri dieci, che saranno rilasciati gradualmente nei prossimi giorni, riprodurranno una selezione tra le locandine più significative di EICMA, dal 1914 ai giorni nostri. Un percorso che affonda quindi nelle radici di EICMA e la proietta nel futuro del web con un racconto innovativo della storia a due ruote dell’Esposizione e dell’Italia.   La scoperta dell’intera collezione di NFT non si esaurirà tuttavia in rete, ma continuerà durante i giorni di EICMA, dal 10 al 13 novembre prossimi, con una coinvolgente caccia al tesoro fisica riservata ai visitatori sull’intero perimetro espositivo della manifestazione tra i padiglioni di Fiera Milano a Rho: dal virtuale al reale.   Il presidente di EICMA S.p.A. Pietro Meda, commentando la pubblicazione del primo NFT di EICMA ha sottolineato: “È nel nostro temperamento l’inquietudine di non adagiarsi mai sulla leadership conquistata e di guardare sempre avanti, cercando di coinvolgere e ingaggiare anche i più giovani e non solo. Da qui l’idea di approcciare il web della proprietà. Iniziamo con attenzione e gradualità, contribuendo alla divulgazione della tecnologia blockchain, per entrare in questo macro-ecosistema in modo intelligente e dare in prospettiva anche nuove opportunità di sviluppo a EICMA stessa e, soprattutto, ai nostri espositori e all’industria di riferimento”.   Nel frattempo, continuano i preparativi di quella che, con oltre 1300 marchi da 43 nazioni, si annuncia come un’edizione attesa dalle centinaia di migliaia di appassionati che EICMA riesce ad attrarre attorno alle ultime novità dell’industria delle due ruote e allo spettacolo offerto nelle aree esterne del quartiere espositivo.   Appuntamento quindi dall’8 al 13 novembre prossimi. La giornata dell’8 novembre sarà dedicata in esclusiva alla stampa, mentre quella del 9 agli operatori e alla stampa. Dal 10 al 13 novembre EICMA accoglierà invece il grande pubblico, coinvolto quest’anno, per la prima volta, anche nella scoperta degli NFT dell’EICMA’S ROAD COLLETION.   I biglietti d’ingresso per EICMA 2022 sono disponibili sul sito ufficiale della manifestazione www.eicma.it, unico canale di vendita.

Aspettando Natale. I nuovi modellini Ineos Grenadier in scala 1:18 sono i regali più belli per appassionati di motori e collezionisti

Londra, 27 ottobre 2022 – INEOS Automotive, il nuovo costruttore britannico di veicoli, ha aggiunto alla sua gamma di prodotti i modellini da collezione in scala 1:18 del suo atteso e robusto 4X4, il Grenadier, giusto in tempo per Natale!

Il 4X4 Grenadier in scala reale è progettato per essere un mezzo affidabile e inarrestabile. Si rivolge in particolare a coloro che hanno bisogno di un veicolo fuoristrada robusto per il lavoro o per il tempo libero, dagli agricoltori ai gestori di proprietà, dagli appassionati di outdoor agli avventurieri.

Regalo ideale per gli appassionati di motori, per i collezionisti di modellini e per i futuri proprietari di Grenadier, i modelli replica presentano interni altamente dettagliati, porte apribili e un sottoscocca rappresentativo della produzione. Sono dotati anche di una serie di opzioni e accessori che saranno disponibili sul veicolo a grandezza naturale a partire dal lancio.

Al prezzo di 185 euro (tasse e spedizione escluse) e adatti a partire dai 14 anni, i modellini di INEOS Grenadier sono disponibili nei colori Donny Grey e Eldoret Blue. Le caratteristiche principali includono:

– Modello INEOS Grenadier in scala 1:18: Grigio Donny

o Porte anteriori e passeggeri posteriori apribili

o Porte posteriori sdoppiate 30/70 apribili

o Pneumatici fuoristrada BF Goodrich

o Cerchi in lega

o Sottoscocca di rappresentanza con elementi di protezione

o Gradini laterali

o Scaletta di accesso posteriore

o Finestrini Safari

o Ruota di scorta posteriore

– Modello INEOS Grenadier in scala 1:18: Blu Eldoret con tetto a contrasto Bianco Scottish

o Porte anteriori e passeggeri posteriori apribili

o Porte posteriori sdoppiate 30/70 apribili

o Pneumatici fuoristrada BF Goodrich

o Ruote in acciaio

o Sottoscocca di rappresentanza con elementi di protezione

o Gradini laterali

o Scaletta di accesso posteriore

o Finestre Safari

o Ruota di scorta posteriore

o Presa d’aria rialzata

I modellini da collezione INEOS Grenadier possono essere ordinati online visitando il sito merchandise.ineosgrenadier.com.

Le date ultime per effettuare l’ordine online e garantirsi la ricezione prima di Natale sono le seguenti:

Regno Unito – 20 dicembre

UE continentale – 12 dicembre Stati Uniti e Australia Nuova Zelanda – 8 dicembre

Apollo Tyres sbarca nel mercato europeo degli pneumatici da rimorchio per trasporto a lungo raggio con il nuovo modello “EnduMile LHT” di classe A

Amsterdam, 25 ottobre 2022 – Con il lancio del nuovo “EnduMile LHT”, Apollo Tyres entra nel mercato europeo altamente competitivo degli pneumatici da rimorchio per trasporto a lungo raggio (LHT-Long-Haul Traile). Il nuovo prodotto, che ha ottenuto la classe A per la resistenza al rotolamento, si appresta a diventare lo pneumatico per autocarri più durevole ed efficiente in termini di consumo di carburante mai prodotto da Apollo Tyres. È stato infatti specificamente sviluppato per offrire prestazioni superiori rispetto ai prodotti più venduti e performanti nel segmento LHT.

Lo pneumatico EnduMile LHT è caratterizzato da un’ampia e stabile superficie di contatto che ottimizza la distribuzione della pressione, mentre una nuova miscela di polimeri e riempitivi riduce al minimo la resistenza al rotolamento, offrendo livelli costanti di aderenza sui fondi bagnati. La sua mescola innovativa consente inoltre di gestire gli sbalzi di temperatura durante l’uso prolungato, mantenendo invariate le sue caratteristiche prestazionali superiori, favorendone la maggiore durata.

Il disegno del battistrada FRT (Free Rolling Tyre) presenta una nervatura centrale compatta per una migliore tenuta di strada, una minore rumorosità e per garantire un funzionamento efficiente. La robusta carcassa facilita la ricostruibilità e consente di ridurre i costi durante l’intero ciclo di vita.

Il programma di progettazione, sviluppo e test, durato 24 mesi e condotto dal team europeo di ricerca e sviluppo di Apollo Tyres con sede nei Paesi Bassi, figura tra i più completi mai realizzati per un prodotto a marchio Apollo. Oltre alla simulazione computerizzata, una articolata serie di test su strada ha contribuito a verificare le capacità dinamiche e la durata degli pneumatici nelle diverse condizioni climatiche e stradali in tutto il continente.

È la prima volta che uno pneumatico Apollo per autocarri ottiene la classe A per la resistenza al rotolamento: altri prodotti in gamma dello stesso segmento hanno raggiunto il massimo livello di prestazioni ma per altri criteri, tra i quali quelli relativi alla tenuta di strada e al basso livello di rumorosità.

“Questo risultato rappresenta un significativo passo avanti per il nostro marchio nel mercato dei veicoli industriali”, afferma John Nikhil Joy, Cluster Director Europe – Truck & Bus Tyres di Apollo Tyres. “Oltre a consentirci di entrare nell’importante segmento del trasporto a lungo raggio, il modello EnduMile LHT stabilisce nuovi standard in termini di resistenza al rotolamento, prestazioni e durata, consentendoci di competere con i prodotti leader sul mercato e di offrire agli operatori del settore una soluzione premium conveniente per le applicazioni più impegnative ad alto chilometraggio”.

Prodotto presso l‘innovativo stabilimento di produzione di Apollo Tyres a Gyöngyöshalász, in Ungheria, il nuovo EnduMile LHT sarà disponibile sul mercato europeo a partire dall’inizio del 2023.

Apollo Tyres annuncia un piano quinquennale per affermarsi anche nel segmento degli autocarri e degli autobus

Il piano prevede di raddoppiare la produzione europea degli pneumatici TBR di Apollo. Entro il 2025, l’azienda intende coprire fino al 90% delle esigenze del mercato degli pneumatici TBR in termini di dimensioni e specifiche. Debutta lo pneumatico per rimorchi per il trasporto a lungo raggio, classificato classe A per la resistenza al rotolamento, la cui produzione è prevista per l’inizio del 2023. I primi pneumatici per autocarri e rimorchi da 19,5 pollici arriveranno il prossimo anno. Apollo entrerà anche nel mercato degli pneumatici invernali da 22,5 pollici. Sono in fase di sviluppo nuove soluzioni, tra cui RFID e TPMS, di pneumatici connessi

Amsterdam, 25 ottobre 2022 – Apollo Tyres ha annunciato un nuovo importante piano strategico quinquennale volto a consolidare la propria presenza anche nel mercato europeo degli pneumatici radiali per autocarri e autobus (TBR). Il piano include misure finalizzate a raddoppiare, nell’innovativo stabilimento di produzione in Ungheria, la produzione di pneumatici TBR rispetto allo scorso anno, nonché ad ampliare la gamma di prodotti per coprire fino al 90% delle esigenze totali del segmento TBR in termini di dimensioni e specifiche entro il 2025.

L’anno prossimo, Apollo Tyres ha previsto il lancio dei suoi primi pneumatici per autocarri e rimorchi con cerchi da 19,5 pollici di diametro, comunemente utilizzati per applicazioni regionali con tonnellaggio leggero ed elevato chilometraggio. Inizialmente, l’azienda si concentrerà sulle sette dimensioni più comuni, con l’obiettivo di coprire l’81% delle esigenze del mercato degli pneumatici da 19,5 pollici entro il 2025.

Il nuovo piano vedrà inoltre l’ingresso di Apollo Tyres nel mercato degli pneumatici invernali da 22,5 pollici, che consentirà al marchio di offrire prodotti con nuovi livelli di prestazioni ed efficienza in tutte le condizioni atmosferiche, integrando l’attuale gamma di pneumatici per rimorchi e autocarri pesanti.

Oggi è stato lanciato il nuovo EnduMile LHT, il primo pneumatico per rimorchi per il trasporto a lungo raggio (LHT) di Apollo Tyres. Catalogato in classe A per la resistenza al rotolamento, sarà lo pneumatico del segmento autocarri più durevole ed efficiente in termini di consumo di carburante mai realizzato dal brand. Il nuovo prodotto per rimorchi è stato sviluppato per garantire migliori performance rispetto ai modelli più venduti del segmento LHT. A questo, presto si affiancheranno gli pneumatici per trattori stradali LHT per asse sterzante e per asse motore.

Un altro nuovo segmento in cui debutterà l’azienda sarà quello degli pneumatici a profilo ribassato serie 60, adatti per i veicoli commerciali con motori conformi alla normativa Euro 6. Apollo Tyres lancerà sia le opzioni per asse sterzante sia per asse motore.

Apollo Tyres sta intensificando il suo impegno per aggiudicarsi ulteriori accordi di primo equipaggiamento (OE). Il mese scorso Schwarzmüller, uno dei principali produttori di rimorchi in Europa, ha scelto gli pneumatici EnduRace RT, EnduRace RT2 ed EnduTrax MAHD di Apollo Tyres come dotazione di serie (OE) per i suoi rimorchi, siglando il primo accordo OE del produttore di pneumatici nel settore europeo degli autocarri.

“Abbiamo la grande ambizione di soddisfare le complesse e diversificate esigenze del mercato europeo degli autocarri e degli autobus. Ogni nuovo pneumatico che lanciamo rispecchia la nostra filosofia incentrata sul valore: fornire prestazioni di alto livello a prezzi accessibili”, spiega John Nikhil Joy, Cluster Director Europe – Truck & Bus Tyres di Apollo Tyres. “Stiamo incrementando gli investimenti nelle nostre attività di ricerca e sviluppo in Europa e in India, con l’obiettivo di supportare gli operatori a soddisfare le normative in continua evoluzione e raggiungere i propri obiettivi di risparmio di carburante ed energia. Per le nostre attività TBR ci attende un periodo di cambiamento e crescita senza precedenti”.

Al fine di supportare una gamma di prodotti TBR sempre più ricca, l’azienda è impegnata a identificare nuovi modi per gestire maggiori capacità di carico, assicurando al contempo competitività in termini di peso, aderenza, trazione, rumorosità e resistenza al rotolamento. Con il suo nuovo prodotto LHT, EnduMile LHT, Apollo Tyres sta implementando una solida struttura per facilitare il processo di ricostruzione, in modo da garantire maggiore sostenibilità e bassi costi all’intero ciclo di vita del prodotto. Tali innovazioni relative ai materiali ed alla progettazione saranno molto probabilmente presenti anche sui futuri prodotti TBR.

L’azienda sta inoltre predisponendo una serie di soluzioni tecnologiche per pneumatici connessi, tra cui l’identificazione a radiofrequenza (RFID) e i sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS) che aiutano i conducenti e gli operatori a monitorare i dati sulle prestazioni in tempo reale.

Auto elettriche: +161% per una ricarica

Dodici mesi fa per rifornire un’auto elettrica si spendeva tra il 50 e il 70% in meno rispetto ad una a benzina o diesel; oggi, in alcuni casi, costa più fare il pieno di elettricità.

Milano, ottobre 2022. Per caricare l’auto elettrica oggi si spende il 161% in più rispetto ad un anno fa. Il dato arriva dall’analisi realizzata da Facile.it, che ha esaminato i consumi di alcuni modelli elettrici e li ha messi a confronto con veicoli simili alimentati a benzina o diesel.

«Il rincaro dei costi energetici rischia di danneggiare anche la mobilità elettrica. Dodici mesi fa, per tutte le simulazioni realizzate, l’auto elettrica era nettamente la più economica dal punto di vista dei costi di carburante con una spesa che, a seconda del modello, era inferiore tra il 50% e il 70% rispetto alle versioni a benzina e diesel», spiegano gli esperti di Facile.it. «A causa degli aumenti del prezzo dell’energia, invece, oggi non solo non è più così, ma addirittura, in alcuni casi, per rifornire un’auto elettrica si spende di più rispetto ad una vettura tradizionale. E se anziché ricaricare dalla presa di casa ci si volesse attaccare ad una colonnina su strada, i prezzi sarebbero ancora più elevati».

Per fare l’analisi* il comparatore ha preso in esame 3 modelli di auto nelle versioni full electric, diesel e benzina, tenendo in considerazione i consumi dichiarati dalle case automobilistiche (sulla base del ciclo misto WLTP) e i prezzi di energia e carburante. Per l’energia elettrica è stato considerato il costo di una ricarica casalinga, usando come valore di riferimento i prezzi in vigore nel mercato tutelato ad ottobre 2021 ed ottobre 2022, mentre per benzina e diesel sono stati utilizzati i valori medi del prezzo alla colonnina rilevati a settembre 2021 e nell’ultima settimana di settembre 2022.

L’utilitaria segmento B

La prima analisi ha riguardato un’auto utilitaria, segmento B, con cilindrata 100-136 CV. Nella versione diesel l’auto ha un’autonomia di 24,4 Km/l, a benzina di 19,6 Km/l mentre l’elettrica percorre 6,3 Km/kWh. Considerando un tragitto di 1.000 km il motore a diesel risulta essere, dal punto di vista del pieno, quello più economico: sono sufficienti 71 euro, mentre per la benzina occorrono 83 euro.

All’ultimo posto si posiziona la versione elettrica, che per percorrere i chilometri indicati, necessita di 85 euro di elettricità.

La berlina segmento C

La seconda simulazione ha preso in esame un’auto berlina, segmento C, cilindrata 130-150 CV, nelle versioni diesel (22,5 Km/l), benzina (18,7 Km/l) ed elettrica (6,6 Km/kWh). Anche in questo caso il veicolo che costa di meno in carburante è quello diesel; per fare 1.000 km l’automobilista spende 77 euro, mentre con l’auto elettrica occorrono 80 euro. Il meno efficiente in questo caso è il modello a benzina che richiede 88 euro.

La berlina segmento D

La terza simulazione è l’unica dove il modello elettrico risulta essere ancora oggi il più conveniente in termini di rifornimento. Per la simulazione è stata presa in considerazione un’auto berlina, segmento D, cilindrata 249-286 CV, nelle versioni benzina Mild-Hybrid (13,2 Km/l), diesel Mild-Hybrid (16,1 Km/l) ed elettrica (5,4 Km/kWh). Considerando una percorrenza di 1.000 km in questo caso l’auto elettrica, come detto, risulta essere la più economica: occorrono solo 99 euro di energia elettrica, mentre per quella diesel servono 108 euro di carburante e per quella a benzina addirittura 124 euro.

I GIORNALISTI DELL’AUTO PREMIANO ALFA ROMEO TONALE COME “AUTO EUROPA 2023”, IL PREMIO ASI “INSTANT CLASSIC” ALLA CITROËN C5 X

Alfa Romeo Tonale è stata eletta “Auto Europa 2023” dai soci dell’Unione Italiana Giornalisti Automotive, riuniti a Torino per scegliere la migliore vettura prodotta e commercializzate nel Vecchio Continente. L’Automotoclub Storico Italiano, partner dell’iniziativa, ha assegnato il “Premio Instant Classic” alla Citroën C5 X.
A incoronare il nuovo SUV del Biscione, in una cerimonia di premiazione presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, sono stati anche i voti espressi online dalla giuria popolare e dagli opinion leader interpellati da UIGA. È interessante notare come questi ultimi abbiano confermato Tonale come regina delle quattro ruote, mentre i voti del pubblico sono andati prevalentemente a Suzuki S-Cross, l’unica giapponese tra le sette finaliste del premio insieme a BMW X1, Citroën C5 X, DS4 E-Tense, Kia Sportage e Renault Megane E-Tech.
“Il premio Auto Europa assegnato ad Alfa Romeo Tonale – dichiara il presidente dell’UIGA, Gaetano Cesarano – dimostra l’indissolubile legame passionale degli italiani con l’automobile, che trova il giusto punto di sintesi con l’innovazione, la ricerca stilistica e gli alti standard di sostenibilità e sicurezza che l’industria sfoggia sul mercato. Tutte le auto concorrenti al premio rappresentano il meglio che le Case propongono oggi agli automobilisti nei rispettivi segmenti, declinato in tutte le alimentazioni nel percorso di transizione energetica della mobilità”.
 
“Dopo aver festeggiato il 35° anniversario del Premio Auto Europa nel 2022 – commenta il presidente ASI, Alberto Scuro – quest’anno abbiamo istituito il Premio Instant Classic per proiettarci verso il collezionismo del futuro. La scelta è caduta sul modello che si inserisce perfettamente nel solco della tradizione Citroën delle grandi berline da turismo. La linea ci porta alle progenitrici CX e XM, senza dimenticare l’iconica DS che in tempi più recenti ha dato vita ad un vero e proprio marchio distintivo. In un’epoca automobilistica contraddistinta da SUV e Crossover, Citroen C5 X ci fa riscoprire il bello della berlina votata al confort di marcia e al piacere del viaggio: attributi che non passeranno mai di moda”.
 
Nell’incontro con i giornalisti dell’automotive è stato affrontato il tema del futuro dei veicoli storici con un focus sugli “efuels” come carburanti che ne garantiranno un uso sempre più ecofriendly. Gli “efuels” sono combustibili di origine sintetica, prodotti tramite processi energivori alimentati da energia elettrica rinnovabile. Tutte le filiere di produzione degli “efuels” iniziano con un processo di elettrolisi dell’acqua alimentato da energia elettrica rinnovabile, che permette di ottenere, ad esempio, l’efuel più semplice da produrre: l’idrogeno.

Il 27 ottobre apre al MAUTO il grande viaggio nell’epoca d’oro dei rally: The Golden Age Of Rally

A Torino le iconiche vetture dei grandi campioni: da Pinto a Biasion, da Mouton a Kankkunen. A 50 anni dalla vittoria dell’Europeo di Gino Macaluso, in mostra le auto della sua collezione

Torino, 26 ottobre 2022. Arriva a Torino, nelle sale del Museo Nazionale dell’Automobile, The Golden Age Of Rally, il viaggio nell’epoca d’orodi questa disciplina sportiva. Un’esposizione inedita nel panorama internazionale, che porta per la prima volta in mostra, dal 27 ottobre 2022 al 2 maggio 2023, una delle collezioni più importanti al mondo, quella della Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica.

Una collezione unica nel suo genere per il palmares delle vetture presenti, che hanno gareggiato e vinto per alcune delle più prestigiose squadre corse al mondo. I modelli, conservati nel loro stato originale, provengono dalla collezione di Gino Macaluso, imprenditore, designer, navigatore di rally. Personalità di spicco del mondo dei motori e non solo, che questa mostra vuole celebrare a mezzo secolo da quel mitico 27 ottobre 1972, quando il Rally Race con Raffaele Pinto gli valse il Campionato Europeo.

Spiega il Presidente del MAUTO, Benedetto Camerana: “La mostra The Golden Age of Rally è una celebrazione rigorosa, completa e spettacolare della storia dei rally che conferma l’impegno e la vocazione del Mauto nel mondo del motorismo sportivo. Questa inedita esposizione è anche una valorizzazione ed un omaggio alla competenza del territorio torinese e piemontese che, in un periodo storico particolarmente significativo ha saputo esprimere vetture e talenti in grado di arrivare in vetta alle classifiche internazionali.  Produttori e team locali, come Fiat e Lancia, Abarth e Martini, ma anche designer come Gandini, Giugiaro e Pininfarina sono i creatori dei simboli di un’epopea dei motori, che abbiamo ora il piacere di mostrare al pubblico.”

Protagonisti di The Golden Age of Rally sono proprio gli esemplari selezionati e raccolti personalmente da Gino Macaluso. Vetture-mito che, dagli anni Sessanta agli anni Novanta del secolo scorso, hanno vinto le più importanti gare del campionato: dal Rally di Montecarlo al Rally Safari, passando per il Rally Mille Laghi (Finlandia) fino al Rally di Sanremo. Un vero e proprio viaggio nell’epopea della meccanica, in cui squadra, pilota e navigatore agivano come ingranaggi perfettamente sincronizzati tra loro. E a tagliare il nastro di partenza di questo percorso non poteva che essere uno dei piloti più rappresentativi della storia di questo sport, Miki Biasion, unico italiano ad aver conquistato due volte il titolo di Campione del mondo rally nel 1988 e nel 1989.

“A Torino si è fatta la storia dell’automobilismo italiano: era quindi giusto partire da qui con questa esposizione, che porteremo poi in altri musei di tutto il mondo”, spiega Monica Mailander Macaluso, presidente della Fondazione costituita con la famiglia in memoria di Gino Macaluso. “La mostra non vuol essere solo un’esposizione di vetture prestigiose, ma ambisce ad essere un approfondimento sulla cultura umanistica ad esse legata: i modelli esposti sono un riassunto armonico di innovazione tecnologica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia, che è stato capace di appassionare e coinvolgere generazioni intere nel secolo scorso”.

Il percorso espositivo. Un grande arco al piano terra del Museo Nazionale dell’Automobile, come quello allo start delle competizioni di rally, dà il via al percorso espositivo che, da una curva all’altra, guida lungo una time-line che va dalle origini della disciplina (anni ’60) fino ai grandi successi e al coinvolgimento del grande pubblico, che resero questo sport un vero e proprio fenomeno di cultura di massa.

Gli spettatori avranno così l’occasione di rivivere le emozioni delle grandi sfide tra case automobilistiche e squadre corse, dal leggendario duello fra trazione posteriore (Lancia Rally 037) e quattro ruote motrici (Audi quattro), fino alle “mostruose” del Gruppo B, passando alle competizioni intercontinentali, come quella tra Toyota Celica e Lancia Delta Integrale 16 valvole.

L’esposizione, a cura di Stefano Macaluso in collaborazione con Federica Ellena, si configura come un percorso esperienziale attraverso cui il pubblico può immergersi nel mondo del rally, anche nel contatto “fisico” con gli allestimenti. Speciali piattaforme sceniche realizzate ad hoc simulano i manti stradali su cui si sono dati battaglia piloti e vetture, dalla sabbia del Sahara alla neve del Col de Turini, fino al duro asfalto. Grazie a una proiezione a 180° dei video delle gare più iconiche, ricostruiti e montati con una grafica emozionante, il visitatore potrà sincronizzare il proprio battito cardiaco con il rombo di motori mitici e lasciarsi trasportare indietro nel tempo, in un’epoca dominata dalla meccanica, dalla velocità, dalla sfida dei limiti, che ha visto protagonisti auto e piloti leggendari. Nomi come Biasion, Mäkinen, Kankkunen, Mouton, Pinto, Sainz, delle cui gesta si potrà leggere in una speciale hall of fame allestita in occasione di questa mostra che, con i suoi diversi focus, punta a attrarre e coinvolgere pubblici diversi, offrendo anche nuovi punti di vista a chi questo sport già lo ama.

“Il percorso espositivo si propone di ricostruire l’entusiasmante atmosfera dei rally nelle fasi di maggiore popolarità della specialità”, spiega il curatore, Stefano Macaluso. “L’esposizione di auto uniche, tanto per i risultati sportivi di altissimo livello, quanto per l’intramontabile design, non è semplicemente cronologica: le sezioni del percorso approfondiscono tematiche come le grandi sfide agonistiche tra piloti; le rivoluzioni tecnologiche lanciate dall’applicazione in gara; l’importanza del lavoro di squadra tra conduttori, tecnici e organizzatori, essenziale per aspirare alla vittoria. Questa mostra è dedicata al genio di chi ha progettato, curato e guidato le auto che hanno fatto la storia dei rally, ma soprattutto agli appassionati che le hanno sognate. La nostra maggiore ambizione è trasmettere questa immensa passione alle giovani generazioni, in modo che ne possano trarre ispirazione per le loro realizzazioni future”.

Le vetture in mostra. Ben 19 esemplari iconici protagonisti delle sfide diventate leggenda, che narrano le imprese dei piloti e delle squadre da corsa, attraverso l’enorme successo di pubblico che ha accompagnato questo sport nel corso dei decenni. Partendo dagli anni ’60 con la BMC Mini Cooper S (1966), la Ford Cortina Lotus (1966)e la Ford Escort RS Miki (1969), passando di sala in sala si attraversano gli anni ’70, con la Porche 911 st (1970), la Lancia Fulvia Coupè HF 1.6 (1970), la Fiat 124 Spider (1971), l’Alpine Renault A110 (1973), la Lancia Stratos (1976), la Fiat 131 Abarth GR.4 (1978). E poi le protagoniste delle grandi sfide tra gli anni ’80 e ’90, le Lancia in livrea Martini racingLancia rally 037 (1984), Lancia Delta S4 (1986), Lancia Delta HF Integrale 16v (1990), Lancia Delta HF Evoluzione Safari (1992) – con le loro antagoniste Audi quattro (1981), Renault R5 Turbo (1981), la Peugeot 205 Turbo 16 (1986), gentilmente concessa dal museo L’Aventure Peugeot di Sochaux (Francia), e la Toyota Celica GT-4 ST165 (1990).

Fiore all’occhiello dell’esposizione, il rarissimo esemplare di Fiat X1/9 Abarth prototipo, al cui sviluppo Gino Macaluso lavorò, in qualità di capoprogetto, per la squadra corse Fiat, su incarico dell’ingegner Aurelio Lampredi. Un modello studiato per i rally, che venne però pensionato prima di vedere la produzione di serie e l’omologazione in Gruppo 4: un cambio strategico di Fiat decretò la fine del progetto poco dopo il termine del Giro d’Italia automobilistico del 1974, che Gino aveva appena corso accanto a Clay Regazzoni, proprio a bordo della X1/9 in mostra. Esemplare che, ritrovato anni più tardi, fu la scintilla da cui divampò la passione per la ricerca e il restauro delle vetture che hanno fatto la storia di questo sport, ed è oggi parte della collezione che possiamo ammirare.

Outsider del percorso espositivo, la Fiat Punto S1600 vincitrice del Rally di Sanremo nel 2001, punta di diamante della squadra corse fondata da Gino per partecipare al Junior World Rally Championship.

Particolarmente curata, come nel percorso permanente del MAUTO, l‘accessibilità dei contenuti all’interno del percorso espositivo, grazie a video LIS, pannelli e sagome tattili con audiodescrizioni, booklet con vetture a rilievo. La Città di Torino ha messo a disposizione il servizio di interpretariato LIS per la conferenza stampa del 26 ottobre.

Mariella Mengozzi, Direttore del MAUTO afferma: “Con The Golden Age of Rally il MAUTO conferma il proprio ruolo di istituzione museale di livello internazionale: l’eccellenza dei manufatti esposti, la creatività e la qualità degli allestimenti esprimono una capacità realizzativa che ci allinea con i più rinomati musei al mondo. Consideriamo questa mostra il vero punto di ripartenza del MAUTO dopo il periodo di pandemia; la nostra strategia di crescita si fonda sulla capacità di attrarre il pubblico dei più giovani, e il motorsport – primo fra tutti il rally – è certamente uno dei temi più appassionanti, perché fa leva sulle emozioni delle sfide, sul coraggio, sulla personalità dei suoi protagonisti. Una grande opportunità non solo per il MAUTO, ma per tutto il territorio”.

Eventi correlati

La mostra The Golden Age of Rally sarà accompagnata da un intenso programma visite guidate a tema, incontri e conferenze che, per tutta la durata dell’esposizione, vedranno protagonisti i volti delle celebrità del rally.

Calendario visite guidate a corollario della mostra

Lunedì 31 ottobre h. 11:30Lunedì 31 ottobre h. 16:30Martedì 1° novembre h. 11:30Martedì 1° novembre h. 16:30Domenica 6 novembre h. 15:30Domenica 20 novembre h. 15:30Domenica 4 dicembre h. 15:30Domenica 18 dicembre h. 15:30Domenica 8 gennaio h. 15:30Domenica 22 gennaio h. 15:30Domenica 5 febbraio h. 15:30Domenica 19 febbraio h. 15:30Domenica 5 marzo h. 15:30Domenica 19 marzo h. 15:30Domenica 2 aprile h. 15:30Domenica 16 aprile h. 15:30Martedì 25 aprile h. 11:30Martedì 25 aprile h. 16:30Domenica 30 aprile h. 15:30

Costo visita guidata: € 5,00 + biglietto di ingresso al Museo secondo tariffe

I gruppi devono essere composti da max 25 persone

Per info e prenotazioni: prenotazioni@museoauto.it

La mostra nella prestigiosa cornice del MAUTO – MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE

Fondato nel 1933, il Museo Nazionale dell’Automobile è uno dei musei dedicati all’automobile più famosi al mondo. Fu Carlo Biscaretti di Ruffia (figlio di Roberto), aristocratico torinese nato nel 1879, a concepirlo, idearlo, radunarne la collezione iniziale, battersi per farlo nascere e adoperarsi tutta la vita per dargli una sede dignitosa. Aperto al pubblico nell’autunno del 1960 nella sede progettata dall’architetto Amedeo Albertini, fu completamente rinnovato e ampliato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su progetto dell’architetto Cino Zucchi. Nel 2011 il MAUTO riapre, dopo quattro anni di chiusura, con il nuovo percorso allestito dallo scenografo franco-svizzero François Confino, che valorizza in modo efficace la straordinaria collezione di automobili: due anni dopo il Times lo annovera tra i 50 musei più belli al mondo.

Contemporaneo e avveniristico, conserva una collezione tra le più rare e interessanti nel suo genere, con quasi 200 automobili originali di 80 diverse marche, ciascuna contestualizzata da spettacolari scenografie inserite in percorso espositivo inclusivo e completamente accessibile.

Oltre al percorso permanente, il MAUTO comprende altre importanti attività, tra cui il Centro di Documentazione, che raccoglie documenti originali relativi a vetture, personaggi, eventi che hanno fatto la storia dell’automobile, e il Centro di Restauro, che svolge attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per le vetture della collezione, attenendosi alla metodologia scientifica in fase diagnostica e ai criteri di restauro conservativo negli interventi funzionali. Sono inoltre presenti il Centro Educational, che propone attività per scuole di ogni ordine e grado e che ha riconfigurato la sua offerta con un focus sulle tematiche del settore automotive (fisica, sicurezza, design, mobilità del futuro), il Centro Congressi, che ospita ogni anno oltre 200 eventi tra cui convegni e incontri di approfondimento sul mondo dell’auto, e l’Open Garage, il deposito visitabile dove sono conservati circa 70 esemplari della collezione.

La Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica

Fondata in memoria di Gino Macaluso, per volontà della moglie e della famiglia, la Fondazione ha lo scopo di valorizzare l’automobile come oggetto di culto, capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia, influenzando in maniera profonda i costumi e la società del XX Secolo. La Fondazione è un omaggio a Torino, città natale di Gino Macaluso, che è stato sportivo e campione Europeo di Rally nel 1972, poi architetto e designer, imprenditore e Cavaliere del Lavoro: pur avendo compiuto la gran parte della carriera e della vita lavorativa in Svizzera e nel mondo, Macaluso era molto legato alla città dell’automobile e dell’innovazione sperimentale. La nascita della Fondazione, nel 2018, è segno dell’eredità che Gino Macaluso restituisce alla città, attraverso l’impegno verso i giovani e le nuove generazioni che si approcciano alla passione per l’automobile, lo sport motoristico, l’innovazione e il car design.

La collezione della Fondazione è un capitale di storia del rally, che racconta l’epopea delle gare leggendarie, dei grandi piloti, delle automobili più vincenti. Costruita da Gino Macaluso, essa è tra le più importanti al mondo ed unica nel suo genere per il palmares delle vetture, il prestigio e l’originalità dei suoi modelli: automobili storiche da gran turismo, da rally, da pista che ripercorrono il periodo dagli anni Sessanta e Novanta del design automobilistico e del motorsport, oltre ad aver preso parte ai più importanti eventi mondiali legati alle auto storiche, diventando un punto di riferimento per studiosi, collezionisti e appassionati.

Avvalendosi della collezione, la Fondazione intende dare seguito e corpo a quelli che erano il sogno e la passione di Gino Macaluso, che considerava l’automobile “la più intensa delle espressioni della creatività del ventesimo secolo”. Partendo dall’esperienza di Gino Macaluso nella professione di designer e della passione per gli oggetti d’arte, la Fondazione intende sviluppare un programma culturale capace di far dialogare il design automobilistico con le arti moderne e contemporanee.

Tariffe e orari di apertura della mostra

La mostra sarà aperta tutti lunedì dalle ore 10 alle 14, e dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19.

La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al Museo Nazionale dell’Automobile

INTERO: 15€

RIDOTTO (over 65 | dai 18-25 anni | gruppi da più di 15 persone): 12€

CONVENZIONATI: 10€

RAGAZZI (6-17 anni): 5€

SCUOLE: 3€

BAMBINI (0-5 anni): gratis

Dal 1° dicembre sarà attiva una nuova tariffa dedicata alle famiglie:

TARIFFA FAMIGLIE: 2 adulti accompagnati da uno o più ragazzi tra i 6 e 17 anni: € 35
La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura del museo.

ASI ad “Auto e Moto d’Epoca” per un pieno di passione

L’Automotoclub Storico Italiano ha partecipato alla 39^ edizione del salone “Auto e Moto d’Epoca” (Padova, 20-23 ottobre) con il grande e animato “ASI Village”, che durante l’intera rassegna ha vissuto all’insegna della passione, della condivisione, dell’informazione e della valorizzazione dell’eccellenza italiana chiamata “motorismo storico”.
Insieme alla Federazione Mondiale sono stati consegnati i prestigiosi riconoscimenti “FIVA Heritage Hall of Fame” a Cesare Fiorio e a Paolo Pininfarina alla memoria del nonno Battista, fondatore dell’omonima Carrozzeria oggi portabandiera del design italiano nel mondo. Sempre con la FIVA, è stato organizzato un talk intitolato “Il motorismo storico europeo verso il 2035: obiettivi, strategie, opportunità”. Come è noto, infatti, nel 2035 prenderà il via il “Fit for 55” del Green Deal, ovvero il bando delle auto diesel e benzina: FIVA e federazioni nazionali si stanno preparando per condividere e promuovere leggi che hanno lo scopo di favorire e armonizzare la tutela del patrimonio culturale e tecnologico che rappresentiamo. Lo hanno ribadito Tiddo Bresters, Presidente FIVA, e Mario Theissen, Senior Vicepresident FIVA, sottolineando come le soluzioni tecniche per far continuare a circolare i veicoli storici con motore endotermico ci sono già e sono rappresentate dai cosiddetti “E-fuels”. Sarà una sfida da giocare su più fronti, cercando di ottenere normative sovranazionali, magari creando all’interno del Parlamento Europeo un intergruppo come quello già esistente in Italia, che si preoccupa di difendere un patrimonio culturale testimone di una parte della storia che ha profondamente modificato la vita dell’uomo, rendendo possibile la mobilità individuale.
 
Altra importante premiazione ha visto protagonista il “mitomondiale” Giacomo Agostini, al quale ASI ha assegnato il Premio Nazionale per il Motorismo Storico 2022: il 15 volte campione iridato – su MV Agusta e Yamaha – è ancora oggi un fondamentale testimonial della storia e della cultura motoristica italiana nel mondo.
 
ASI, inoltre, ha celebrato i 170 anni della Polizia di Stato con il privilegio di certificare i veicoli storici dell’Autocentro di Padova. Nello stand ASI erano esposte la Jeep Willys Reparto Celere del 1943 e la Moto Guzzi V7 Sidecar del 1971, due degli otto veicoli cui sono andate le “targhe oro” che il Presidente dell’ASI, Alberto Scuro, ha consegnato al Direttore dell’Autocentro di Padova, Primo Dirigente Tecnico Cristiano Bagatello, insieme al Questore della Provincia di Padova, Antonio Sbordone, al Prefetto e al Sindaco della città, Raffaele Grassi e Sergio Giordani.
 
Grande interesse per gli incontri che hanno informato gli appassionati sulle più recenti novità, anche in ambito normativo. Ad esempio, con la Commissione Legale dell’ASI presieduta da Giuseppe Dell’Aversano e con l’intervento dell’avvocato costituzionalista Gino Scaccia è stata illustrata la recente sentenza del Consiglio di Stato che si è espresso in maniera chiara e definitiva sulla libertà di circolazione dei veicoli storici e sulla legittimità di ASI nell’organizzare manifestazioni di regolarità. Ancora, con i rappresentanti di ANCI (Elisa Venturini, Vicepresidente ANCI Veneto), Città dei Motori (Luigi Zironi, Presidente) e Stati Generali del Patrimonio Italiano (Ivan Drogo Inglese, Presidente) è stata fatta una interessante disamina sul potenziale propulsivo del motorismo storico abbinato al turismo e alle attività produttive del Paese.
 
Sul palco dell’ASI Village – grande spazio condiviso con numerosi Club Federati – sono state presentate nuove pubblicazioni come “La strada dei Musei”: un’opera curata dalla Commissione ASI Storia e Musei che illustra le realtà espositive motoristiche presenti sull’intero territorio nazionale. Una guida composta da oltre 250 destinazioni (suddivise per regione) censite e messe in rete dall’Automotoclub Storico Italiano. Il valore dell’opera è stato sottolineato dal patrocinio che il Ministero della Cultura ha concesso per la sua presentazione al salone di Padova.
 
Il lungo weekend è proseguito con le premiazioni “ASI Giovane Passione” e “Passione di Famiglia” a cura della Commissione ASI Giovani per i partecipanti più assidui agli aventi. Riconoscimenti assegnati a Sara Caglieri, Serena Morico, Maria Laura Clementi, Gabriele Sclano, Riccardo Paglicci Reattelli ed ai fratelli Nicolò e Andrea Gregori. Infine, ampio spazio alle attività sociali coordinate da ASI Solidale, come il progetto “Classica e Accessibile” con la testimonianza di Tomaso Colini, pilota e istruttore FISAPS diversamente abile, e la più recente iniziativa “SideCare” in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, che ha sfruttato tutta la “potenza” dei motori storici per regalare emozioni a chi ne ha più bisogno. I sidecar storici, infatti, sono stati protagonisti nei Centri Residenziali di Osimo (AN), Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA) e Termini Imerese (PA), e nelle Sedi Territoriali di Roma, Montegrotto Terme (PD)

ASI Autoshow sulle strade della Puglia con 130 “storiche” da sogno

Dal 6 al 9 ottobre con tappe a Lecce, Taranto e Bari

ASI AutoShow è il grande evento che da giovedì 6 a domenica 9 ottobre attraverserà la Puglia con un vero museo a cielo aperto composto da 130 auto storiche provenienti da tutta Italia, testimoni di un secolo di produzione automobilistica mondiale. Tutti esemplari certificati ASI e in rappresentanza di 20 differenti marchi nazionali ed esteri: dall’Alfa Romeo 6C 1750 del 1929 alla Toyota MR2 del 2001, spaziando dalle piccole fuoriserie realizzate sulla base della popolare Fiat 600 alle iconiche granturismo come la Jaguar E-Type, dalle esclusive berline di casa Mercedes alle sportive purosangue come la Ferrari Testarossa.
Dopo il prologo di mercoledì 5 ottobre dedicato alla scoperta di Matera e Trani, il programma di ASI AutoShow entrerà nel vivo venerdì 7 ottobre con la tappa a Lecce, dove le auto rimarranno esposte in Piazza Sant’Oronzo mentre i partecipanti vivranno un’esperienza immersiva alla scoperta della città, con tanto di esibizione dedicata alla “pizzica”, la celebre danza popolare salentina. Sabato 8 ottobre si andrà alla volta di Castellana Grotte e di Taranto, mentre domenica sarà il Molo San Nicola di Bari ad accogliere la carovana per il gran finale.
Come da tradizione, ASI AutoShow porterà la storia dell’auto tra le bellezze paesaggistiche e architettoniche, in un connubio perfetto tra la cultura dei motori e il territorio per la massima espressione del turismo lento che valorizza le località coinvolte abbinandole all’evoluzione tecnico-stilistica dell’automobile.
ASI AutoShow rientra a pieno titolo tra le iniziative previste dal protocollo d’intesa siglato dall’Automotoclub Storico Italiano e l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che verrà rinnovato a Bari proprio in occasione dell’evento, andando a consolidare la rete di collegamento tra le realità locali e gli appassionati di veicoli storici. Le iniziative come ASI AutoShow, infatti, fanno da volano allo sviluppo dell’indotto generato dal motorismo storico a giovamento della filiera professionale e del comparto turistico.

ASI Transport Show 2022: un’edizione da sogno con 57 veicoli storici utilitari e ricreazionali sul Monte Titano

La storia dei veicoli utilitari è tornata sulle strade con l’undicesima edizione dello spettacolare “ASI Transport Show”, evento unico in Italia con la partecipazione di autocarri, autobus, mezzi commerciali e ricreazionali di tutti i generi che sabato 1° e domenica 2 ottobre si sono dati appuntamento al Museo Nazionale del Motociclo di Rimini per poi raggiungere la Repubblica di San Marino.
“ASI Transport Show”, ritornato dopo l’ultima edizione organizzata nel 2019, ha mostrato al grande pubblico i veicoli che hanno segnato importanti tappe nell’evoluzione del trasporto delle merci e delle persone. Sono i mezzi che, almeno quanto l’auto, sono stati i protagonisti dello sviluppo industriale, economico e sociale nel XX secolo. Sin dai primi anni del ‘900, infatti, autocarri e “omnibus” (antesignani dei moderni pullman) hanno iniziato a circolare sulle arterie nazionali dapprima con propulsione a vapore, poi con primordiali ma efficaci sistemi elettrici, quindi con motori endotermici fino alla definitiva affermazione del più efficiente ed economico Diesel. L’industria italiana si è sempre distinta in questo strategico settore, raggiungendo e superando nuovi traguardi tecnologici decennio dopo decennio.
Con il “Transport Show”, l’Automotoclub Storico Italiano ha riportato alla ribalta un mondo composto da veicoli rigorosamente conservati o restaurati con gli stessi criteri utilizzati per le auto più prestigiose, tanto da rappresentare un “unicum” a livello internazionale. A Rimini sono arrivati 57 esemplari e in carovana hanno “conquistato” il Monte Titano per poi formare una colorata esposizione sul piazzale della stazione ferroviaria della Repubblica di San Marino grazie alla collaborazione del locale Automobile Club. I partecipanti hanno potuto dedicarsi alle visite dell’antica ferrovia che un tempo collegava il piccolo Stato con Rimini, alla Collezione Temeroli di mezzi militari e al Parco Tematico Museo dell’Aviazione.
Quella di “ASI Transport Show” è stata una colonna variopinta e multiforme, con gli esemplari più datati che risalivano agli anni ’30 del secolo scorso, come il Fiat 618 del 1936 e il Lancia 3Ro del 1939 in rappresentanza dei caratteristici “musoni” con cabina arretrata. Per gli anni ’40, invece, ecco un iconico modello a cabina avanzata, l’Alfa Romeo 430 del 1947; salendo agli anni ’50, l’inizio del boom economico, si può ricordare l’OM Super Taurus del 1954 di media portata e con generoso motore da 5,8 litri di cilindrata. Gli anni ’60 e ’70 sono stati sicuramente i più rappresentati con un’ampia gamma di modelli e dimensioni per gli usi più disparati, dai piccoli autocarri alle “corriere” da turismo, dagli autoarticolati ai camper. Tra i mezzi più recenti ma che hanno già conquistato un posto nella storia non poteva mancare l’Iveco Turbostar, il “re” delle autostrade negli anni ’90.
La prima edizione di “ASI Transport Show” risale al 2006 per i festeggiamenti, a Torino, dei 40 anni dell’Automotoclub Storico Italiano. La manifestazione è tornata nel 2011, sempre a Torino, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e si è ripetuta senza interruzioni fino al 2019 con tappe a Varese, Lanciano, Verona, Jesi, Torino (2016, 50° dell’ASI), Arezzo, Vittorio Veneto e Piacenza.

 
I RICONOSCIMENTI PER…
 
I PIU’ ANTICHI
Fiat 508 Camioncino (1936), Luca Isoardi
Fiat 618 Ardita (1936), Alfonso Di Fonzo
 
GLI AUTOBUS
Fiat 642 (1956), Massimo Scatozza
 
I RICREAZIONALI
Alfa Romeo Romeo 2 (1958), Mauro Tani
OM Tigrotto M3L (1966), Gino Carretti
 
I PIU’ RARI
Lancia 3Ro (1939), Giovanni Gazzola
Alfa Romeo 430 (1947), Cristiano Politi
Lancia Esatau (1954), Franco Cattadori
OM Tigre (1960), Renzo Gaydou
Lancia Jolly (1962), Mario Santarelli
 
QUELLI DA PIU’ LONTANO
Fiat 691N (1972), Sebastiano Amato
Fiat 691N (1972), Salvatore Bordieri
Iveco Eurostar 440 (1999), Antonino Leotta